La differenza fondamentale tra un fornaio che fa il pane e noi che lo facciamo in casa è la quantità di impasto fatto: noi facciamo 1/2 kg di impasto mentre il fornaio nel fa 30/50 kg. Questo comporta che nel caso di un fornaio l’impasto prima di essere messo a maturare va partizionato (stagliatura).
Alla quale segue la formatura (pirlatura) che oltre a dare la forma da anche una rinforzata alla maglia glutinica: la pirlatura incide moltissimo sullo sviluppo in forno del pane.

Le fasi della lavorazione del pane sono diverse a seconda del metodo che si utilizza: impasto diretto o impasto indiretto.

IMPASTO DIRETTO IMPASTO INDIRETTO
– AUTOLISI
– GELATINIZZAZIONE
1 – IMPASTO
2 – PUNTATA
3 – STAGLIO E FORMATURA
4 – FORMATURA
5 – APPRETTO
6 – COTTURA
– PREFERMENTO
– AUTOLISI
– GELATINIZZAZIONE
1 – IMPASTO
2 – PUNTATA
3 – STAGLIO E FORMATURA
4 – FORMATURA
5 – APPRETTO
6 – COTTURA
 

Gli ingredienti vengono impastati tutti insieme.

Metodo semidiretto: si utilizza la pasta di riporto con tutti gli altri ingrdienti in un unica fase (la pasta di riporto è un pezzo di impasto avanzato da quello precedente, che avrà maturato un certo periodo, contenete perciò tutti gli ingredienti di un normale impasto.

 

Si sviluppa in due fasi:

1° fase: si prepara un preimpasto (poolish/biga)

2° fase: ai preimpasti fermentati si aggiungono tutti gli altri ingredienti.

Vantaggi del metodo indiretto:

– il pane avrà un profumo migliore, sarà più digeribile e si conserverà più a lungo

– maggiore alveolatura